MILANO – Sopravvissuta a due condanne a morte in camera a gas, oggi ha trovato casa, padroni, cibo e vive serena la sua terza esistenza. È questa la storia di una gatta, di nome Andrea, una felina randagia che secondo le leggi dello Utah, in quanto abbandonata, non avrebbe diritto di vita. Per questo motivo dal mese di ottobre è stata condannata alla camera a gas – la pratica è legale in molti stati americani, ma anche in Giappone per esempio – a West Valley City, la cittadina dello Utah dove è stata ritrovata per strada. Ma Andrea ha dimostrato la proverbiale longevità dei gatti, ed è scampata alla morte per due volte di fila. LA STORIA – Nel mese di ottobre, racconta il Telegraph, una delle ronde del centro che dà asilo agli animali abbandonati della cittadina di West Valley City, contea di Salt Lake, Utah, Stati Uniti, aveva raccolto tra gli altri una piccola gatta randagia, dal pelo nero e lungo e due macchie sul collo e sulla pancia. Portata al rifugio, era stata chiamata Andrea: qui aveva passato 30 giorni, come la legge dello stato vuole, in attesa che qualcuno ne reclamasse la proprietà, o si offrisse di adottare l’animale. Ma nessuno era arrivato per Andrea. E dunque, come la prassi richiede, i dipendenti del rifugio avevano dovuto procedere alla soppressione dell’animale.
DUE VOLTE IL GAS – L’eutanasia dei randagi nello Utah è praticata con la camera a gas. A cui difficilmente cani e gatti sopravvivono (anche se negli anni qualche caso si è registrato), grazie a una pratica di repressione condannata dalle associazioni animaliste, diffusa in molti stati, che in passato aveva fatto parlare molto, per via dell’alto numero di animali uccisi in Giappone. Andrea però è uscita indenne al primo tentativo. Così è stata sottoposta a una seconda somministrazione di gas, e questa volta, secondo gli impiegati che si sarebbero occupati dell’eutanasia, l’intervento era riuscito. Tanto che il cadavere di Andrea era stato messo in un sacchetto di plastica e riposto, come avviene in questi casi, in una cella frigorifera a 40 gradi sotto lo zero. Ma alla riapertura del frigo, dopo un tempo non precisato, la gatta era ancora viva.
LA TERZA VITA – Iniziava dunque la terza vita di Andrea, sopravvissuta al gas e al gelo e finalmente degna di vivere in tranquillità. La sua storia ha intenerito la comunità locale, e dopo un paio di mesi trascorsi a casa di una signora del luogo (una volontaria animalista, Vanita Coombs, che dice di Andrea: «Ama la vita e tutte le persone con cui entra in contatto. È un gatto che desidera vivere»), ora Andrea è stata adottata da una famiglia di Syracuse, cittadina dello Utah a pochi chilometri da Salt Lake City. E la sua storia sta facendo rimettere in discussione l’uso del gas per sopprimere i randagi.
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